Il mistero della pezzogna

Sono scomparsa per alcuni giorni. Mi piacerebbe poter addurre come motivazione qualcosa di esotico o intrigante, del genere “ero in Cina a redigere un contratto di fusione societaria”, “stavo scrivendo la sceneggiatura del mio ultimo film”, oppure “ho presenziato alla crociera inaugurale del mio mega yacht”.
Invece, sono stata banalmente ad Ischia per recuperare un grossissimo stress psicofisico, causato, in larga parte, dall’aver lavorato negli ultimi mesi per un numero di ore settimanali pari al doppio di quelle di un operaio cinese.
D’altra parte avevo bisogno di tenere la testa occupata, e cosa non si fa per dimenticare???

Purtroppo questi pochi giorni di viaggio mi hanno riconsegnato alla mia solita vita molto più stanca di quanto fossi partita.

Ho fatto delle lunghissime nuotate al largo, spostandomi da caletta a caletta giusto per vivere pericolosamente (ed in un caso la Guardia Costiera mi ha invitato con insistenza a tornare a riva perchè non avevo il pallone che usano i sub per segnalare la propria posizione…).
Tornavo quindi in hotel stanca morta e con una fame da squalo bianco a digiuno…
Vedevo attorno a me buffet pieni di deliziose insalate a base di pomodori, bruschette, fritti vari, mini panzerotti caldi, ed io da brava virtuosa mi sono cibata di carne, pesce alla griglia e risotto ai frutti di mare, salvo poi scoprire che le vongole…
beh, insomma, non avrei proprio potuto mangiarle… visto che rientrano nella lista dei “Cibi Proibiti“, per motivi che mi sono ignoti (ma d’altra parte non si può sapere proprio tutto).

Ho ceduto un ‘unica volta…. quando davanti ai miei occhi si è materializzata una fantastica cassata siciliana della quale ho mangiato ben tre porzioni al grido di: “non siamo nati per soffrire!”.

Però, guardandomi attorno, ho scoperto di non essere l’unica ad avere un rapporto molto particolare con il cibo. Alcuni dei miei compagni di viaggio erano ad Ischia con il solo scopo di mangiare tonnellate di mozzarelle di bufala. Si preparavano ad ogni pasto quasi fosse una battaglia campale, facendo bandiera delle proprie abbuffate, esibite quasi quanto delle medaglie al valore.

Per non parlare dei “buongustai vessati/e dalla propria dolce metà”.
Solitamente si tratta di persone appartenenti alla categoria descritta solo poche righe fa, oppure semplici amanti del buon cibo e del buon vino, il più delle volte accoppiati con semi anoressici isterici, fanatici del fitness, il cui scopo nella vita è quello di far dimagrire i loro partner sovrappeso, e giudicarne implacabili gli eccessi.

Ma è un’altra la categoria di persone che adoro e che ammiro per la loro determinazione e capacità di andare dritti per la loro strada non curandosi del giudizio degli altri.
Sono i “superesperti” in materia di vino e cibo, veri enologi, sommelier e chef mancati.
Quelli che sanno identificare l’aroma di miele in un bicchiere di Lugana e che decidono che si abbina benissimo con i formaggi…
Quelli che non mangiano le mozzarelle di bufala campana, perché sostengono che siano tossiche o almeno radioattive, visto che la zona di Caserta pullula di discariche abusive di rifiuti tossici, e quindi, se proprio devono, esigono che provengano da Battipaglia o da Venafro….
Quelli che fanno dello “slow food” e della qualità del cibo la loro ragione di vita….
Quelli che intavolano con camerieri discussioni all’ultimo sangue, sul fatto che il pesce sia o meno fresco o se sia o meno d’allevamento, perchè, a quanto pare, il pesce allevato è più grasso, e soprattutto non si sa cosa gli viene dato da mangiare….

I camerieri un po’ scherzano un po’ sono infastiditi, finchè il super esperto non infrange l’unico vero tabù, insinuando che il pesce principe della tavola ischitana, detto “pezzogna” sia d’allevamento e non di mare….

I camerieri protestano dichiarandosi offesi, mentre il “superesperto” cita a memoria le parole del pescatore incontrato il giorno prima sul molo: “sono anni che si allevano le pezzogne…”.

Che poi essendo la pezzogna un pesce di fondale, mi sa che non la potevo neppure mangiare per via del nichel.
Comunque alla fine mi è andata bene. Già mi immaginavo avvelenata dal fuoco amico dello chef che voleva vendicarsi del “superesperto”….

Buon appetito a tutti!

28 thoughts on “Il mistero della pezzogna

  1. mi faccio certe risate quando vedo la tipa anoressica che si mangia l’insalatina pronta già con due dita in gola e il fidanzato che si pappa fritto misto pizza e profiterol!!! xD ste poracce non sanno cosa vuol dire godersi la vita…che pena.

  2. non so perchè ma ho avuto la sensazione che scrivessi questo blog ispirandati a salinger..
    solo che al posto di personaggi con un indole fondamentalmente depressa c’è questo spirito vitale cosi italiano…questa gioia di vivivere cosi’ siculo/campana/italiana il cibo il sole il mare la spiaggia la gente che discute di cibo con passione e partecipazione con l’importanza che di solito si dedica al calcio…piu’ che un persona reale sembri tratteggiare un personaggio letterario
    epitomizzante (cosa?) l’italiano ideale immaginato da un inglese….

    comunque manca la foto della cassata che ti guarda mentre la brami e del tuo viso soddisfatto
    dopo la scorpacciata…(certo con le foto sarebbe un po’ meno letterario pero’…..

    (certo che se fossi depresso vorrei avere la vitalita’ che dimostri tu…che vitalita’ !)

    • Oddio… sono imbarazzata!
      eh volevo fare la foto alla cassata per ricordo ma non avevo portato la macchina fotografica… e poi mi vergogno a farmi fotografare.. 🙂

      cmq la depressione è in agguato. Oggi sembra che mi ha appena messo sotto un treno….

      • perchè imbarazzata? bè sono suggestioni…i tuoi racconti mi fanno pensare a quell’italia mediterranea che non visito da tempo , quasi una cosa esotica …
        (io sono per la montagna con la neve poco o niente sole e bello fresco tipo -5)

        una depressione vitalissima e affamata 🙂 e super in forma , una condizione invidiabile ! (anche a me non piace farmi fotografare …pero’ con le compact è facile autofotografarsi …)

      • bè allora quando vorrai saliere al nord ti daro’ qualche consiglio su quali zone scegliere (e soprattutto quali visitare) tanto oramai i tuoi gusti li conosco 🙂

  3. a proposito ho dato un occhiata al tuo link http://matteobrunati.net/ovosodo/Pane-20070625.pdf
    (sono ricette per fare il pane ) deve essere un pdf formattato male perchè mi ha fatto crashare il sistema…anyhow non mi sono mai messo a fare pane pero’ ci sei arrivata vicina perchè proprio
    ultimamente mi sono un po’ interessao alla pasta per la pizza…e ho trovato un sito abbastanza valido su pizza&affini con l’elenco degli migliori pizzerie di roma…lo recupero e te lo passo cosi lo
    puoi sfruttare (Tra l’altro purtroppo la pizza in genere al nord è di qualita’ pietosa …)
    ah il tuo link mi ha ispirato una abboffata di pane carasau o carta da musica come mi piace chiamarlo che non mangiavo da molto tempo:)

      • si non è solo il link è una raccolta di informazioni che ho trovato surfando alla ricerca di informazioni sulla pizza…il sito da cui sono partito si chiama dissapore(ma sinceramente a parte limitate cose non è che mi piaccia/interessi piu’ di tanto…da li ho raggruppato una marea di infomamzioni sulla pizza ,specialmente leggendo quello scritto da marco luongo(se ricorndo bene) quindi dissapore>marco luongo ,il cognome non sono sicuro sia corretto ora non ho tempo di cercare…prossimamente -non i prossimi giorni-sara’ piu’ preciso ,infatti su quel sito si trovano informazioni non sempre buone…)
        [te lo scrivo in modo che possa iniziare le ricerche perchè vedo che hai la
        bava alla bocca tipo homer simpson…non è poca una pizza in
        settimana…magari due pure meglio LOL ]
        [te lo scrivo perchè ti vedo con la bava alla bocca tipo homer simpson …^–^

      • chiaramente il crash è dovuto anche alla configuaranzione del sistema memoria in quel particolare momento…

      • allora inizio a postarti i link per la pizza (sia da fare in casa
        -che pero’ è un lavoro abbastanza lungo-)sia da cercere a roma. ecco uno che a roma sembra perfino celebre :bonci

        http://www.dissapore.com/cucina/a-lezione-di-pizza-da-gabriele-bonci-volume-1/

        http://www.dissapore.com/cucina/a-lezione-di-pizza-da-gabriele-bonci-volume-2-cottura-e-condimenti/

        ps:il suo locale penso lo trovi facilmente con una ricerca su google…poi mi fai sapere…
        ps2:te lo scrivo qua in maniera un po’ estemporanea perchè senno’ mi dimentico, more later..

      • >>…continua ”…Marco Lungo commenta:
        23 maggio 2011 alle 10:14 (link)

        E, purtroppo, vi siete persi il vero numero uno della pizza romana nel forno a legna: l’Hermand Pub a Via di Grottarossa 123.

        Non c’è il minimo paragone con quelli che avete citato e che avevo già provato tempo fa, in gran parte gabbole per turisti. In periferia si trova spesso di meglio, di più curato e sorprese assai inaspettate.”>>

      • pasta madre :
        http://www.dissapore.com/cucina/manifesto-di-questioni-irrisolte-sulla-pasta-madre/

        (ho riorganizzato i link …)

        quanto alla pastamadre o lievito naturale ,effettivamente il pane/pasta ha un
        sapore particolare ma non tanto da giustificare la complicazione (per me)
        lungo dice nei commenti al link sopra che chi fa la pasta madre vuole giocare con il tamagochi…

        ah ridando un occhiata alle pagine notavo che dicevano che ora bonci essendo diventato celebre ora se la tira un po’…prezzi alti , code per prendere la pizza
        (ti avviso in anticipo…)

        qui un altro meno raffinato a prima vista (farina non bio mi sembra)
        http://www.sforno.it/index.php

  4. Uhuhuh! Che bello questo post, mi è piaciuto un sacco! In particolar modo i camerieri zen. Mancava solo il tedesco ciccione con il segno della canottiera! 😉
    Stai su! Come diceva Zio Paperone: se c’è soluzione, perché ti preoccupi? E se non c’è, perché ti preoccupi?

    • Purtroppo ci sono 2 scuole di pensiero: la prima che sostiene l’impossibilità di allevare la pezzogna, perchè vive in profondità… Ma ci è stato detto che invece hanno incominciato ad allevarle perchè hanno trovato il sistema… (la fonte è un marinaio del luogo).
      Io spero che non sia vero…. mi cadrebbero le ultime illusioni e sarebbe davvero triste…

  5. Ok, lo ammetto… sono un mangione. Non mi pento mai di aver mangiato un piattone di pasta, un mega piatto di tortelli piacentini, di pisarei e faso, di riso rosso o di basmati con le fragole… o magari con i porcini… o con i porcini prima e le fragole dopo… Si, ok, mi tengo in forma, ma non ditemi di mettermi a dieta, vedreste un Lupetto triste!

    • A quanto pare sei piacentino! La mia vicina di casa che è di Piacenza ci ha insegnato come fare pisarei e faso’.. 😉
      L’amore per il cibo è una cosa positiva… gli anoressici sono persone tristi e secondo me sono anoressici anche nei sentimenti!

      • Vivo sulle colline dell’Oltrepò, sul confine tra Pavia e Piacenza, anche se li ci stò poco… passo più tempo in Africa che a casa.. Sigh!
        Non sono anoressico, ho un buon rapporto col cibo e magari un paio di chiletti in meno gioverebbero alla mia corsa quotidiana e di certo non sono sentimentalente anoressico… mi piace avere attorno i miei amici ogni volta che torno a casa!

  6. Dura, difficile, complicata, ma ogni tanto ho la possibilità di vederne la natura e allora rimane dura e feroce ma sa anche essere stupenda.

    Purtroppo io ho a che fare con gli esseri umani… e il petrolio… e le multinazionali e … insomma sarebbe meglio una piaga biblica!

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